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Fiorellini COME NACCQUERO ) LE RONDINI (Leggenda) il dolce riso chieggon di primavera, i miti chieggon di primavera, i (miti azzurri de l'alba, le tepenti brezze Le vaghe messaggiere della primavera hanno fatto ritorno e di già attraversano il nostro bel cielo rasserenato riempendolo dei loro acutissimi gridi che paiono augurii gettati al vento! Sono tornate. Le rivedremo alla mattina far capolino fra le grondaie dei tet ti e salutare il sole nascente e i fiori novelli, i prati e gli alberi adornantisi di un verde più tenero, più giovine, e, vispe, fug gire veloci, battendo, rapide l'ali, al primo nostro comparire sul verone. Le rivedremo la sera nei ve- E' quella un'ora paradisiaca, pièna di incanto, è un'ora di estasi soavissima, di ricordi cari e gentili che lasciano nel cuore e ne la vita le tracce più pro fonde ! Sorge il sole tra gli inni e i cantici d'amore che esala la terra percorsa e battuta da i suoi raggi di oro, si manifesta in tutta la sua maestà e, dopo aver percorso, fulgidissimo, la volta sublime, immensa e splendida de i cieli, volge al declivio. L'aria imbruna lentamente ed egli, il ministro maggiore de la natura, nascon dendosi tra le nubi, come fra i rami di una folta boscaglia, rende l'imagine di un moribondo che si addormenti nel sonno senza fine. E' questa un'ora anelata di quiete e di riposo! Il passero si annida fra le ca, sicura di trovare in lei quella pace che il mondo non sa dare con i suoi fugaci piaceri, convin ta che la preghiera è il linguag gio de lo spirito infermo ne la notte buia e nel mattino di rosa. Il mondo ci addolora, ci rende tristi, ci umilia, la preghiera letifica il nostro spirito, ci rin franca, ci esalta. La pre ghiera è la vita de lo spirito, è il respiro de l'anima è il nobile slancio del cuore verso l'infinito I rintocchi de la squilla ci ricordano che l'esistenza è fuga ce come il giorno, come i fiori de i campi che vivono la vita di un mattino, e ci esortano a pregare Colei che, difendendoci da le arsure meridiane, sola può guidarci con sicurezza nel dub bio cammino di questo terrestre esilio lugue ospiian, nasconuenuo pia- te, scosso da ì colpi di una stoga in varie e dolcissime melo die, la sua passione amorosa. il contadino torna da l'usato lavoro al suo casolare dove, con amplesso fervido, stringe al seno i cari figliuoli che gli fan festa d'intorno. Al frastuono del giorno, a lo affacendato andirivieni de le speri di fuoco, intessere ampie genti, subentra man mano la carole intorno ai campanili delle j quiete, il silenzio e intanto spun- nostre chiese, gioiose anch'esse per l'armonioso comento dell vecchie campane osannanti a Maria. Sono tornate. Son venute da lontano, dai de serti lidi africani per recar a noi i primi raggi di luce, i sorrisi, i profumi, la dolce poesia della lieta stagione.... Le vedremo nelle città popo lose, sfidare le nebbie grevi e malsane, e passare, trillando, da vanti gli opifici dove lavorano centinaia di operai, cui recano il saluto primaverile, o posarsi sui davanzali dei ricchi palazzi e, picchiando coi becchi sulle ve triate, invitare alla gioia, come se dicessero: via la tristezza, via il tedio invernale, eccoci siamo qui, nunzie di letizia e d'amore... Le rivedremo entrare nelle po vere soffitte dove c'è gente che stenta e soffre per annunziare la fine del crudo inverno e dei ma lanni che spariranno sotto il benefico influsso dei caldi raggi solari. Le vedremo volare verso le campagne a stuoli per recare ai buoni villici l'augurio di abbon danti raccolti Le vedremo...... Fin da bambino ho sempre amato le rondini ed anche ora, il loro ritorno mi dice tante cose al cuore. Rivedendole il mio pen siero" tornà al passato quando dietro i vetri delle mie finestre ne ammiravo i giuochi festosi: erano fantastici inseguimenti, ta ne l'azzurro cielo la luna che piove i suoi raggi d'argento su la terra. Oh quale soave riposo, quale inusitata dolcezza di affetti su scita nel cuore l'ora del tra monto ! Più tardi il silenzio incalza e vien rotto per poco da i consueti rintocchi di una squilla che, por tati lontano da la salubre brezza, si ripercuotono per monti e per valli. E' l'Ave Maria!.... Quanto è sublime e sentimen tale queL saluto in quell'ora di quiete Quei monotoni rintocchi sono il canto fatidico de l'eterno av venire: essi scuotono le fibre più recondite del cuore umano e destano gli uomini caduti nel letargo e ne l'oblio. I loro occhi, la loro mente, si appuntano in alto, mentre il labbro mormora una prece: Ave Maria! Maria?... Chi è costei? Una nota armoniosa è il suo nome, come il suono di greco liuto o di cetra dorata. Più odo rosa del cedro del Libano, più ombrifera de la palma di Cades, più fragrante de la rosa di Ge rico, bella come la luna, eletta come il sole... e più che cielo stellato, più che oceano senza sponde! Circonfusa di luce e redimita di gloria ; a noi, pellegrini di questa amara, aspra, deserta landa che è la vita, naufraghi del mare tempestoso de l'esistenza, medita e pensa, volse gli occhi al cielo, verso cui si sollevano le aspirazioni de le anime gentili, dove si cerca Tessere perfetto ed immortale, si prostrò e, con giunte le mani, commosso fino a le lagrime, le sue labbra bisbi gliarono: Ave Maria.... Non è) in quell'ora dolce e soave che, come dimentichi di noi stessi, sentiamo il bisogno di favellare con Dio?... Oh il tramonto., il tramonto!.. GIUSEPPE CASTELLANO fughe precipitose a traverso i i Ella è nave che ci conduce comignoli delle case, le guglie e ì pinnacoli altissimi delle chiese e dei monumenti, finche, stanche, si abbandonavano, con l'ali rac- chiuse al soffio del vento li brandosi dolcemente, quasi abili nuotatrici nelT 'aereo mare, e poi si perdevano lontano, lontano nelle infinite regioni azzurre o salivano in alto, verso il sole come per inebriarsi della sua luce divina Ma, come nacquero le rondini ? Ce lo narra un'antica leggenda. Laggiù nella Giudea, nella ri dente e aprica campagna di Na zareth, il divino Bambino amava trastullarsi con i bambini vicini e spesso, con le sue manine, già tutte di bontà e d'amore, modella va, con l'acqua del vicino ruscello mista alla terrolina della sponda, dei piccoli uccelli con l'ali aperte e li allineava vicino a se. Un sabato passando di là un fari seo, "figlio del peccato, gli gridò, che stai a fare in giorno di Sab bato?" e cosi dicendo alzò il pie de e diede un calcio alle bestio le di argilla, Ma il piccolo Gesù che aveva prevenuto l'atto, pron to battè le mani e gli uccelletti si animarono e spiccarono un volo leggero. Le rondinelle erano crea te! Volarono sul tetto della ca setta dove viveva Gesù e con lo stesso limo onde erano state for mate si costrussero il loro nido. Molti anni dopo quando il divin Fanciullo, diventò uomo, si avviò al Calvario, le rondinel le, lo seguirono gettando lungo il viaggio, di tratto in tratto il loro grido di dolore. Il Maestro era vicino a rendere il suo spirito Il suo volto illi vidito, era rigato di sangue e di lacrime allora le rondinelle ad una ad una, strapparono coi loro becchi le spine della corona che gli cingeva la fronte augusta. Passarono più ore Gesù con un grido supremo, rese l'estremo anelito! Si oscurò il cielo, tremò la terra, si squarciarono le nubi, si aprirono le tombe, una terri bile convulsione agitò la terra tutta.... e i teneri uccelletti emi sero anch'esse un gemito e pian sero il loro creatore! In quel momento le loro alucce bigie as sunsero l'ammanto di lutto, cam biandosi in nero, ammanto che hanno sempre serbato GIUSEPPE CASTELLANO porto. Oh quale balsamo versa ne l'animo il saluto a questa dolce Regina, trionfatrice de i cuori. L'umanità che geme oppressa dal dolore e da l'inganno la invo- Fra amiche. Il fidanzato di Livia pel giorno del suo onomastico le aveva promesso mari e monti. E poi? E poi ha saputo mantenere la sua parola. Davvero? Si, le ha regalato uno splen dido Atlante! La dote. Il padre: Ciascuna delle mie figlie ha uno stabile per dote. Poi, troncandosi : Ma, in primo luogo, quale delle mie tre figlie desiderate far vostra sposa ? Ecco risponde il pre tendente: dovrei prima visi tare gli stabili. Il cliente, in una trattoria eco nomica: Ho domandato una mezza porzione di pollo con fa giuolini. Ma qui non vedo che i fagiuolini. E il pollo. Il cameriere: Il pollo è nell'altra mezza porzione. Lei: A te quando ti si dice qualche cosa le parole entrano da un orecchio ed escono dal l'altro. Lui : A te invece ti entrano da tutti e due gli orecchi e ti escono... centuplicate dalla bocca. NEL TRAMONTO.... V'ha nel giorno un'ora divina mente bella, arcanamente sugge stiva, e quest'ora è la sera quando il sole benefico, stanco da la lunga e faticosa corsa, par che si tuffi; per annidarsi, ne le Pulendo Le Fornace col Metodo Vacuum Un lavoro pulito, senza polvere, s allunga la resistenza del vostro Sistema a Calore Per Informazioni Telefonate C. J. Mercer & Sons Stratford 1550 BANSICILIA CORPORATION (Organizzata il 9 Maggio 1927) MAIN OFFICE, 487 BROADWAY, NEW YORK NEWARK, N. J. NEW HAVEN, Conn. 738 Broad St. Woolworth Bldg., 109 Church St. Tel. 7-6060 Situazione al 30 Nov. 1928 ATTIVO Depositi presso banche . .. $ 229,240.02 Titoli ed altri investimenti (1) 3,287,698.13 Diversi 16,300.00 $3,533,238.15 PASSIVO Capitale $2,202,812.50 Surplus 1,131,465.00 Profitti indivisi 198,960.65 $3,533,238.15 (1) Il valore del mercato di detti titoli è oggi $4,405,698.13. La Bansicilia Corporation è una giovane e vigorosa istituzione finanziaria, organizzata in base alle leggi dello Stato di New York e sotto il controllo del Banco di Sicilia, una della più antiche e solide banche d'Italia, allo scopo principale di congiungere le nostre più numerose comunità italiane con una importante rete bancaria. La Bansicilia Corporation ha la maggioranza dello stock (70) del Banco di Sicilia Trust Company di New York, le di cui azioni sono quotate oggi in borsa alla rata di $400-$420, con un dividendo del 10. 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