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La libera parola. [volume] (Philadelphia, Pa.) 1918-1969, December 23, 1922, Image 1

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ÌjA LIBERk PARfìljA
I forti caratteri sono gli Dei
Supremi delia Stori* Nazionale.
Cav A. Giuseppe Di Silvestro, Direttore
1626 So. Broad Street
A.NNO V. - Numero 50
Il Natale d'ltalia
Dalie montagne nevose della
Russia orrenda una raffica di
vento freddo, glaciale, passando
per le foreste balcaniche, si era
3]»nto oltre le sponde dell'A
driatico, per avvolgere, ne' suoi
vortici di morte, tutta l'italica
Penisola, e, trasformandovi per
sico l'aria balsamica delle sue
valli e de' suoi monti stava per
addivenire il vento maestro per
le sue solazie contrade. Era il
»«nto, che i Russi chiamano bol
scevico, o soviettista; vento af
fatto nuovo; ma che ai beati
tempi rasputiniani, si agitava
sempre per le steppe ghiaccia
te della Siberia, sotto il nome di
vento nikilista.
♦ * T
In Italia, paese eminentemen
te emotivo, sentimentale, la
mente del cui popolo è suscetti
bile per tutto ciò che sa di no
vità, quel vento, per un periodo
di quattro anni, aveva preso la
forza di dominare tutte le altre
correnti; e, siccome l'ltalia al
par della Russia, ha anche mon
tagne nevose, dalle Alpi al ma
re, pareva che dovesse farsi il
nido. E jter quattro anni ave
va agghiacciato i cuori ; e per
quattro anni aveva raffreddato
le menti verso tutto quello che
fu di bello e paro al nostro popo
li»; per sostituirvi l'indifferen
aa, l'incoscienza, la disobbedien
m, e la rivolta disciplinare per
le leggi, addivenute impotenti
ntd ricordare ai popoli che ove
HOM impera la legge, il caos è
storno di abbrutimento, e di
KBwrto nazionale Tutto era
nrvolto nella bufera infernale;
e persino i fiori d'ltalia i
ftori delle nostre valli, dei no
stri monti quei fiori, che ir
rogati dalla rugiada mattutina,
flchiudono all'alba, per essere
badati nelle loro corolle dal più
bel sole, che mai vide la Terra...
sembravano poveri, intirizziti,
senza profumo e senza colore;
(furi, che non erano più il vanto
e la bellezza di un popolo; ma
prodotti di una natura, che pa
reva vicino a spegnersi Ed
il freddo dell'aria si era annida
to anche nei cuori, e lo si senti
va passando per nostre contra
de, nelle quali non incontravi
più i njstri baldi montanari,
cfce ti salutavanp con quella
squisita gentilezza innata; e non
sentivi più il canto delle nostre
forosette, che si facevano di la
to per farti largo al passaggio,
e per darti un'occhiata furtiva,
«he ti empiva l'anima di dolcez
za e di bontà. Tutto indifferen
za, tutto eguaglianza; anzi una
spavalda, artefatta omertà ave
va cancellato dall'anima popola
re quei sensi di gentilezza, per
cui eran belle le nostre contra
de, erano belli i nostri villaggi...
« ♦ ♦
Ma donde n'era venuto fuori
un così rapido e cattivo cambia
mento di clima, di atmosfera, da
mutar l'indole, le abitudini di
un popolo maestro e donno di
ogni più bel sentimento, che si
incarna nel cuore umano?,...
o»de n'era uscito l'editto, che
disse alle genti di non aver ri
spetto per il proprio simile, ma
dì pensare solo alla propria esi
stenza, anche a detrimento di
quella degli altri? Il vento
freddo, uggioso, che era partito
dalle gole caucasiche, aveva tio
vato l'ambiente favorevole per
le sue folate, da condizioni poli
tico-economiche-morali addirit
tura disastrose, che venivano
come conseguenza da una guer
ra immane, e da una pace che e
ra stata la negazione di tutti i
principii e gli scopi, per cui la
guerra fu combattuta. I disin
ganni, le illusioni, unite alle a
marezze, alle sofferenze, alle la
grime, ai lutti, avevano fatto
dèi popolo d'ltalia un popolo a
pata, inerte, senza speranze, e
senza ideali; un popolo che non
abbia più l'ambizione per la sua
stirpe, e che si lascia andare in
balia di ogni corrente Allora
gfi imboscati, quelli che sbuca
rono dalla macchia, ove s'erano
«ascosti, saltarono fuori per
predicare l'odio di classe, per e
aasperare i lutti di guerra, e per
decantare l'uguaglianza lenini-
ITALIAN WEEKY NEWS PAPER
sta, ed essendo più forti, più au
daci, perchè per nulla dissan
guati da ferite belliche, presero
il sopravvento, e addivennero i
capi di un movimento rivoluzio
nario, che doveva aggiogare il
carro d'ltalia alle ruote maledet
te dell'immenso carro moscovi
ta. Nè seppero ribellarsi, nè
seppero frenare, nè seppero im
porre la legge quelli che furono
i ministri del bell'italo regno;
anzi, timidi, paurosi, perchè vec
chi, o esauriti, concedevano lo
ro sempre più libera mano; e
sembravano essi medesimi affo
gati nelle acque trotziane
All'estero qualche cosa di
peggio Col credito ridotto ai
minimi termini, l'ltalia veniva
già assegnata nel baratro della
perdizione; e nessuno più pare
va di aver fiducia nel suo popo
lo in quel popolo clip aveva
affrontato mille pericoli ed a
veva sofferto la fame, pur di ot
tenere Vittorio-Veneto, la cui
vittoria l'unica, la sola vitto
ria, aveva posto fine alh guer
ra mondiale. A tanto digredito,
si aggiungeva l'incapacità, la
debolezza di coloro che libile con
ferenze internazionali -f inuti
le sperpero di tempo e di danaro
e al tavolo della pie, non
seppero far valere i suoildiritti ;
quei diritti, che le veniamo da'
suoi innumerevoli mortile dalle
sofferenze de' suoi vivi 1 Essi
i nostri uomini flcero la
figura dei pezzenti, dei iderelit
ti ; o come di quelli, i qiali, do
po di aver fatto del mali hanno
paura di affrontare il giudizio
altrui. Dinanzi a Colui, «io fu il
magno Signore, e che, kltando
di palo in frasca nella aia poli
tica, ebbe l'abilità di fliir di
sconvolgere il mondo, esii, i no
stri uomini non mossero verbo,
nè protesta alcuna; e sj lascia
rono dominar dal despjta wel
shiano come il maestroidel vil
laggio domina coll'occhil lo sco
laro discoletto Qualile con
seguenze? quali gli effetti
morali nel nostro popoli?
Quelle di farlo cadere vieppiù
nella disistima all'esteri tanto
più che la nullità de' sui uomi
ni era messa in ridicola da una
stampa prezzolata, ed a pi eter
namente ostile. E dalla politica
estera l'effetto si rivrberava
su quella interna ...... ì nostri
fratelli tenuti in non ca.', si av
ventavano in lotte frtricide;
perchè dal sangue fra' rno ve
nisse fuori più violenti la tem
pesta, per affogarvi l'ldia tut
ta, in modo da non fari più ap
parire neanche come £ pressio
ne geografica
• * •
JVIa un bel giorno la Mila
no nella città che si credeva
la culla del bolscevisn italia
no si levò un vento nuovo
per l'ltalia e che appar > debole
in sul principio, subito ddiven
ne forte, furioso.
Invase le valli lombi'ie; si
elevò sui monti dell'Ai: ennino;
e discese nei prati palenopei,
per riscaldarsi nei crat ri vesu
siani, e per innalzarsi i forma
di ciclone Centomi giova
ni la cui giovinezza prima
vera di bellezza furo i avvol
ti dalla furia del vento td ineb
briati dal profumo nu< l, itali
co, che era nell'aria, s allinea
rono per presentarsi ai porte
di Roma, e per scuote», non
colle armi, ma coi cari della
Patria adorata, a cui ei i aveva
no dato tutto il fiore ;.la loro
gioventù.
E mentre pareva che cielo si
dovesse oscurare per 1 tempe.
sta minacciante; ment oltre i
colli latini rumoreggia; pauro
sa la raffica di vento, ì raggio
di sole squarcia le nu, ed in
mezzo alle camicie* ne vi pro
ietta l'uomo del giorn il prin
cipe di quelle camicia il figlio
del popolo, il salvator* lella pa
tria, il fratello dei frelli; vi
proietta e vi lancia Pqto Mus
solini Un coro d si ele
va al cielo; un desi di ab
bracciarsi, di strin a mano
corre per la folla f il milio
ne di popolo, che ; irima do
veva scannarsi p' I stato di
assedio, dichiara k uomini
' piccoli, ciechi, ma eiito per
WITH THE LARGiT CIRCULATION
AVANTI SEMPRE, COM, FIACCO! -A IN F=UCSfNJO
Entered as second-class matter Aprii 19. 1018, at the poitice at PhUadelphit Pa., under the Act of March 8, 1879'
somma virtù di Re esemplare, si
guardano negli occhi, e la lagri
ma furtiva li fa srati re fratelli,
figli tutti ad un patto, e li fa in
ginocchiare, pentiti, commossi,
ma con nuovi propositi, dinanzi
alla tomba del soldato ignoto.
* ♦ *
Per reggere i popoli ci vuole
la mano di ferro; guai al legisla
tore, che si fa conoscere fiacco j
ed incapace ; i suoi governati si
perdono in un libertinaggio, che
porta alla perdizione ed allo sfa
celo generale. La politica del Re
Travicello èla più grave colpa
dell'uomo di governo, che do- ;
vrebbe essere subito eliminato;
perchè dai suoi atti, dalle sue
leggi non deriva se non crimina
lità, oscurantismo del tiranno,
che crea minor» numero di delit
ti, e, colla minaccia del terrore, \
che non perdona, frena i popoli
nei limiti della legge In Ita-!
lia si sentiva ormai il bisogno di j
una mano di ferro, che senza es- !
sere quella del tiranno, ricordas-1
se ed imponesse a tutti il rispet- !
to alle leggi, e disciplinasse la
coscienza nazionale dai suoi atti
senza criterio e senza freno
E dal bisogno di sentirsi sicura
mente guidati per acque meno in
fide, comincia a nascere il senti
mento dei propri doveri, che ge-;
nererà , in un non lontano av-j
venire, quella sicurezza di be
nessere generale, donde ne deri-j
va ogni progresso civile. Non !
più scioperi, non più invasioni
di proprietà private ; non più !
lotte fratricide, che oltre a lut
to. apportano vergogna e discre
dito, ma la via dritta per ognu
no; la via dei propri diritti, ac
compagnata a quella dei propri
doveri. Ed allora avverrà l'ordi
ne delle cose; dall'Ordine àv- I
verrà il lavoro, creatore di ogni
soddisfazione umana; e dai due <
cardini principali, su cui si basa •
la vita dei popoli, l'ltalia si tro- '
verà subito sulla strada dei suoi '
destini.
!;
Questa e ormai la politica in- I
terna dell'On. Mussolini, sin dal ;
suo avvento al potere; ed i se- I
gni, forieri di un bene sperare, i
si fanno chiari tutti i giorni. 1
Alla intellgenza del suo cervello 1
non manca la forza de' suoi gio- 1
vani anni ; e la volontà che pone 1
ne' suoi atti, dice a tutti gli Ita- 1
liani che l'ora della riscossa è
suonata. E l'entusiasmo, col '
quale ha cominciato la sua car- '
riera al potere, addimostra a noi 1
tutti quanto sia sacro l'amor di 1
patria; quanto sia santo l'ideai '
di Patria, che, spero, susciti an- '
che in quei petti, in cui suoni j 1
bestemmia il nome di Patria. 1
L'eco dell'unificata uniene -
interna si ripeterà all'estero, o- (
ve si rialzerà il mille per cento (
il nostro credito: ed ove il Nome ,
d'ltalia correrà ancora benedet- \
t 0
Il qual nome ha già tenuto al
to nel primo incontro coi Mini- 1
stri alleati coi quali ha parlato <
da pari, ed ai quali ha detto che '
l'ltalia non è quella povera Ce- <
nerentola, descritta dii pochi
maiveggenti ; ma è l'ltalia di <
Vittorio Veneto, i cui cinque mi- I
lioni di baionette sono ancora
lucenti, e che possano servire 1a
patria ad ogni momento Ai 1
quali ha ricordato che l'ltalia 1
vuole si correggano gli sbagli
fatti a suo danno, e che la su*
zampa è pronta a cacciar la ca- '
stagna dal fuoco, se la zampa
inglese o quella francese faccia- 1
no altrettanto ... Ai quali ha
parlato come sa parlare l'uomo
forte, l'uomo che non ha paura ; 1
come parla il giovane ; n mezzo!
ai vecchi, dei quali non vuole nè
il consiglio, ne' la sapienza.
♦ * »
tuonate allora, o campane
d'ltalia suonate a distesa
• Natali- : è nato il Signore E
lu, Italia mia, rivedrai i tuoi
t.fcsepi, e sentirai ancora dalle
tue madri raccontare ai bimbi,
presso il ceppo ardente, la leg
genda della Notte di Natale E
dalla poesia, che spira dalla
grotta di Betlem torneranno ad
innamorarsi i tuoi figliuoli di
riaccendere nell'anima i senti
menti di virtù cristiane, che
,t;tnto care ci furono nei secoli.
Allora non tornerà mai più ai
tuoi monti il vento bolscevico;
ma i tuoi colli avranno solo il
vento tuo, il vento italico, che
renderà sempre belli i Natali,
che verranno
Dr. LUOGONGO
PHILADELPHIA, PA., iATO, 23 DICEMBRE, 1922
Frora Kcysiono Vlow Co.
A bordo doiroscafo "Co-.
ldmbo", della npagnia di Na-1
vigazione Ita America, alle
ore 5 pome rie di mercoledì
scorso, 20 corte mese, arriva
va a New Yornl pier 97, S. E.
il Principe Cdo Caetani, dei
Duchi di Senietà, nuovo Am
basciatore di M. il Ite d'lta
lia a W'ashinja, D. C., ricevu
to ed accolto, un popolo fe
stante. Da iadelphia, con il
treno delle ofe a. m., erano
partiti il R. «isole Cav. Uff.
L. Sillitti ed Cav. A. Giusep
pe Di SilvestU Supremo Ve
nerabile dell'fline Figli d'lta
lia si trovavi New York dal
giorno precede.
In un vapho governativo!
dal "Barge <ibe" partiva una
comitiva per dare ad incontra
re Sua Eccelfca alla quarante-]
na. Essa enumposta del Co
mandante Ruini, dai Commen
datori Augu. l Rosso, Consi
gliere di Amsciata ,e Dr. Vin
ci, Consiglie di emigrazione
della R. Ambciata; dal Comm.
Temistocle I Bernardi, Regio
Console Cenale di New York ;
dal Cav. UfLuigi Sillitti, Con
sole di Phillelphia; dall'avv.
Cav. Giovan Di Silvestro, Su
premo Venabile dell'Ordine
Figli d'ltalùdal Comm. A. De
Biasi, dirette del "Carroccio";
dal Cav. Bos redattore capo de
"Il Progressltalo-Americano" ;
da un rapprentante del nuovo
giornale "òrriere d'America"
e da pochi Sri. L'illustre Am
basciatore revette molto affa
bilmente i nmbri della comiti
va, mostranti estremamente
cortese col tpo dell' "Ordine"
ed ebbe temp di conversare con
loro fino albore 5 in cui il "Co
lombo" gett l'ancora al "pier"
97 della Itali-america. Quivi li
na massa fetente di popolo ac
colse con gria assordanti di ev
viva all'illusre arrivato.
Prima eh Egli mettesse pie
de a terra sdirono sul vapore a
(porgergli il saluto di benvenu
to il Cav. A Giuseppe Di Silve
stro, a nome dei Figli d'ltalia di
! Pennsylvanii ; il Senatore Cotil
jlo per l'Orrine in New York,
'con il Cav. Aw. Santo Modica, 1 ,
1 Rev. Panetto e Amoruso del j
IGrande Concilio; i supremi di-
Ignitari avv. Cav. Miele. Billi e!
! Parisi ; il Vice Console Rochira,
il Comm. L Solari, il banchiere
Ferrara, il Comm. Dr. Stella, il
; Cav. Uff. Vitelli, per la locale
Camera di Commercio; i Reve
rendi Cav. lannuzzi, Pasquale
j Mole di Paterann, che
jva il Rev. Vincenzo Galliani
i proveniente da Benevento e Si
li pigni ; il Cav. Dr. Bonaschi,
l'On. Podrecca, L. Barzini, Si
monelli, presidente della Italian
Savings Bank, il Notar Locicero,
F. De Caro, i fratelli Bigonciari
ed altri. Appena sceso dai piro
scafo i fotografi presero diver
si gruppi dell Ambasciatore con
i connazionali anzidetti. L'Asso-
dazione ex combattenti T.o ac
clamò con il Dannunzian
saluto: EJA, EJA, AI .AL-A'.
Nella Sala di ricevimento par
arono con effusione Barzini
l'odi ecca, il Supremo Venorabi
le, ecc. Infine fu possibile toner
a bada la folla ed il principi
1 aetani fu accompagnato al flit:
Carlton. Egli porta con se i
Comm. Dr. Ramadori, segreta
rio privato.
♦ » *
Accettando la nomina ad Am
basciatore, il Principe Caetan
scriveva, a suo tempo, al presi
diente del Consiglio che "sebbene
una tale nomina significasse sa
crifizio dei suoi interessi perso
nali e degli interessi della fami
glia, accettava volentieri di ser
vire lealmente il Re ed il sue
Paese".
In Italia la nomina è stata ri
tenuta come la miglioro scelta
che S. E. Benito Mussolini ab
bia potuto fare, mandando a
Washington un profondo cono
scitore di questa giovane Nazio
ne.
Il nuovo Ambasciatore è nazio
nalista ed al Parlamento Nazio
nale ha rappresentato uno dei
Collegi di Roma. E' stato un va
loroso soldato e la storia ha scol
pito indelebilmente nelle sue pa
gine il nome del Colonnello del
genio Principe Don Celasio Cae
tani per l'atto eroico compiuto
nella decapitazione del Col di
liana, con l'esplesione di una
mina, scavata sotto il monte, che
aprì la strada, all'Esercito Ita
liano, attraverso il passo del
Cordevole, nell'alto Trentino.
Egli trovavasi in America, quan
do, nel 1915, scoppiò la guerra e
tornò immediatamente in Pa
tria entrando nell'Esercito col
grado di capitano del Genio.
Dall'lllustre famiglia Caetani si
sono avuti due Papi: Papa Ce
lasio II vissuto nella prima par
te del dodicesimo secolo ed il se
condo Bonifacio Vili.
li nuovo Ambasciatore, dice
vamo, è un profondo conoscitore
di questo paese perchè vi ha ri
sieduto per circa 13 anni. Alla
Columbia University, dopo es
sersi laureato ingegnere all'U
niversità di Roma, compiva il
corso di perfezionamento di un
anno e vi otteneva la laurea di
ingegnere minerario. E' amico
di Herbert Hoover, segretario
del Commercio, di Theodore
Roosevelt Jr., sottosegretario
alla Marina, che gli telegrafava
le sue congratulazioni quando fu
nominato Ambasciatore, e del
l'architetto Whitney Warren
che, in America, rappresentò lo
Stato di Fiume creato da D'An
nunzio.
I Prima di partire, l'Associazio
ne Italo-Americana offriva al
, Principe Caetani un ricevimen
' to al quale parteeparono il Mini-
stro della Marina Thaon De Re
vel, lo scrittore Nelson Gay, pa- :
recchi rappresentanti dell'Am
basciata e della Camera di Com
mercio degli Stati Uniti a Ro
ma, fra i quali Gunter Cliamp,
Mr. Huston, Mr. William Boy
ce Thompson, il Console Ame
ricano Mr. Keen, il Sindaco di
Roma, Comm. Filippo Cremo
nesi e parecchi altri.
In una intervista concessa a
Roma al rappresentante del
Progresso Italo-Americano di
New York S. E. Caetani diceva
eli considerare l'America come
una sua seconda Patria e perciò
NELL'ORDINE JTGU D'ITALIA
In Pennsylvania
Anniversari
NELLA GIULIO CESARE
CAPACCIO
Il 10 corrente mese, al terzo
piano della Casa dell'Ordine, al
No, 1726 So. Broad St., la Giu
lio Cesare Capaccio, No. 140, la ;
seconda loggia, di quelle esi
stenti, fondata in questa città,
con l'intervento di una larga
rappresentanza delle consorelle,
rievocava il suo tredicesimo an
niversario, con una patriottica e
bellissima festa fra i suoi soci. |
Il venerabile, signor Orazio
I'isciotta, dopo avere espletati
gli affari di ordinaria ammini
stra/ione, aprì la cerimonia prò-,
nunziando un discorso rifacen
do la storia gloriosa dei tredici
anni di vita della "Capaccio" ed
in ultimo inneggiava al progres
so dell' "Ordine" che va sempre
più affermandosi nelle nostre
colonie, ammirato ed apprezzato
dall'elemento americano e rico
nosciuto ufficialmente dall'lta
lia.
Al signor Pisciotta fece segui
to il Grande Segretario signor
Alfredo Perfilia, che portò il
saluto del Grande Concilio e del
Grande Venerabile Cav. A. Giu
seppe Di Silvestro, che in quel
giorno trova vasi nella loggia
Sbarco di Marsala in Chester,
Pa. L'oratore s'intrattenne a
parlare dell' "Ordine" in gene
rale e delle sue ultime afferma
zioni per le quali ha conquistato
un posto invidiabile nell'animo
dei nostri connazionali d'Ame
rica. Il Cav. Uff. F. A. Trava
scio, presidente della Commis
sione Orfanotrofio, con una fe
lice improvvisazione, portò al
l'Assemblea il saluto dei piccoli
orfani, improvvisazione che su
scitò un sincero entusiasmo e,
detto fatto, si raccolsero, imme
diatamente dopo il suo discorso,'
$21.23 ed altri f25,00 si prele
varono dal fondo di cassa per
acquistare dei giocattoli, per le
prossime feste natalizie, agli
"uomini del domani" che diven
teranno tali, educati alla scuola;
del dovere, dall'Orfanotrofio
dell'Ordine Figli d'ltalia di
Pennsylvania. Prima e dopo di
questo nobile atto parlarono, ap
plauditi, i signori Giuseppe Bru
no, per la loggia M. Rapisardi ;
Vincenzo Costanza, per la De
Deo; Giuseppe Modestino, per
la Italia; Antonio D'Urso. per
la Zuppetta; Francesco Rizzi,
per la Battisti; A. Pisani, per
la "Principe di Udine"; Cugini,
per la "Coletti", Gaetano Gan
gemi, Attilio Taglianetti ed An
tonino Viglione. della loggia fe
steggiale, il quale, fra i batti
mani di tutti lesse il seguente
telegramma del Supremo Vene
rabile:
"New Haven, Conn., 10-12-22
"Antonino Viglione
1214 So. Bth Street
Philadelphia, Pa.
"Ringraziando loggia "Ca
paccio" per gentile invito, sono
dolente che, per yrecedenti im
pegni, non posso essere presen
te. Renditi interprete miei sen
timenti verso tutti gl'interve
nuti. Viva l'Ordine Figli d'lta
lia !
Di Silvestro"
In ultimo, il signor Francesco
Tropea, Grande Deputato del'a
"Capaccio" che, per il suo ca
rattere leale, gode le più larghe
i fratelli dell'Ordi
ne, par jngamente, con logi
ca strii nte, su diverse que-
Fa quel che devi. &vveng&
che può'
Abbonamento Annuo $ 2.0#
UNA COPIA 3 SOLDI
vi tornava contentissimo, nella
speranza di portare a compi
mento le nostre aspirazioni e
rinsaldare l'amicizia fra l'lta
lia e questo Paese. Egli ha con
cluso: "Noi fascisti vogliam»
dimostrare all'America che ll
talia è uscita dalle sue crisi. E
CHE ORA SI AVVIA AD ES
SERE UNA DELLE PIÙ' STA
RILI NAZIONI D'EUROPA.
SICURISSIMA PER UN FOR
TE IMPIEGO DI CAPITALE
ESTERO".
Al genuino rappresentante di
Italia il nostro cordiale be«Te
nuto.
stioni inerenti ad Esso, dicendo
si, in ultimo, orgoglioso di es
sere Grande Deputato della log
gia festeggiante. Fra un pani
no imbottito ed un rinfresco,
l'artista signor Nicola Gammo
ne cantò esilaranti macchiette,
che fecero sgangherare dalle ri
sa i presenti.
La "G. C. Capaccio" ringra
zia sentitamente le logge conso
relle che avevano mandato le
rappresentanze.
NELLA "ONORE E PATRIA
La "Loggia "Onore e Pa
tria" di Philadelphia, è pre
sieduta, con inteL ìtto d'amore,
dall'egregio proft sionista Dr.
Giovanni Ricciardi che. nella
costituzione dulia -ande log
gia ili questo Statd 127 aprile
1913, veniva eletto 'alto uffi
cio di Grande Tesoi e. Dome
nica scorsa questa 10, asi riu
niva per una duplice \ nifesta
zione: festeggiare il Sy ido an
niversario di sua forni ne, ed
onorare un socio ber to, il
Dr. F. Cubicciotti, at: u iret
tore dell'Orfanotrofio, uale,
nel primo periodo dell'i nini
strazione statale, era st» > Gr.
Oratore.
La festa si svolse nella gran
de Sala "Osage", al No. 764 So.
Broad St. Fra gli intervenuti e
ra in maggioranza il sesso gen
tile. 11 Venerabile, Dr. Ricciar
di, verso le ore 5 pomeridiane,
dichiara aperta la doppia mani
festazione con un dotto ed ela
borato discorso, aj quale fece e
co il Grande Segretario Archi
vista. signor AH redo Perfilia,
che riscosse frequenti e prolun
gati applausi nella rievocazioni.-
della vita dell'Ordine in Penn
sylvania, specialmente quando
parlò dell'Orfanotrofio e del suo
direttore Dr. F. Cubicciotti. In
ultimo mandò un fervido saluto
alla massa dei "Figli d'ltalia"
che con il suo affettuoso e soli
dale contributo aveva reso pos
sibile la realizzazione d'un so
gno.
Dopo il discorso del Grande
Segretario entrava in Sala il
Grande Venerabile, Cav. A. Giu
seppe Di Silvestro che era venu
to, come egli disse, per congra
tularsi con la "Onore e Patria"
e per rendere un tributo di o
maggio a Colui al quale sono af
fidati tanti bambini che doma
ni saranno gli uomini di cui
l'Ordine può menar vanto per la
educazione che avranno ricevu
ta nella umanitaria istituzione.
Prima di chiudere il suo breve
discorso, il Grande Venerabile
disse sentite parole d'elogio per
il Venerabile della "Onore e Pa
tria", Dr. Giovanni Ricciardi,
rilevando le preclari doti di
mente e di cuore, e l'interessa
mento e la signorilità con cui e
gli ne dirige le sorti. Parlarono
ancora il Cav. Ufficiale signor
F. A. Travascio, presidente
della Commissione Orfanotro
fio, il Grande Segretario di fi
nanza signor Paolo Di Peso ed
in ultimo il festeggiato Dr. Cu
bicciotti che, con alata parola,
ringraziò la loggia del servizio
per fumatori che aveva voluto
offrirgli e tutti gli oratori per le
lusinghieri parole dette al suo
indirizzo.
Intanto comunicherò che nel
Gimnasium dell' Orfanotrofio,
per onera del bidello sig. Roz?i è
stato innalzato il "presepio" che
tutti i soci delle logge, previo
permesso, potranno visitare ri
manendo esposto al pubblico fi
fino alla domenica del 6 gennaio
1923.
- Da alcune signore e signorine
furono distribuiti paste e rin
freschi, mentre una orchestrina
invitava i ballerini a fare quat
tro salti di waltzer.

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