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2 PIE [OSO EPISODIO 1 PROPOSITO DEL DUELLO SAVOIA-ORLEANS. 1 genitori di due prodi caduti ad Adua. Abbiamo da Firenze: Il tenente Mario Caputo dell’B reg pimento bersaglieri, comandante di teppa, combattè ad Alequà, e raccol to ferito e latto prigioniero. Dopo cin que giorni di orribili torture muore. Il tenente Tullio Caputo del 2.0 reg pimento fanteria, prende parte alla battaglia di Abba Cariina nell’undi «esimo battagliane del reggimento Komcro e<l é ucciso sul campo. E questi due baldi giovani, uno di 25 e l’altro di 27 anni, erano il con forto erano la speranza, erano il van to dei loro cari, i quali attendevano «.miosi che ritornassero dall’Africa per riabbracciarli, per tenerseli vicini negli ultimi anni della loro vita. Il padre, il prof. cav. Michele Ca puto, é bibliotecario all'Estense di Modena «1 ha mandato la moglie per ; ché possa ricuperare un pò di salute,] affranta sotto Dimane sventura, al vi- ; Gli effetti dei carri elettrici sui pacifici passeggi. «ino stabilimento della Salvando. Ogni domenica il buon vecchio si reca a salutare la sua compagna o a passim* con lei il giorno di festa per gli altri, tristo sempre per loro che vivono dei ricordi auuar<ssi mi. E domenica sera mentre la signora Caputo, circondata dalle cure c dal l’affetto di tutti i bagnanti che cer-1 cane ogni modo per distrarla, si tro-l vava nel “restaurant” dello stabili mento dove si é costruito un teatri no, il marito pieno di polvere, gron dante di sudore, col respiro affanno so apparì e cercando cogli occhi la «ita buona compagna, gridò. —(dulia 1 (dulia ! Siamo vendica ti ! E quei due vècchi vestiti a lutto, abbracciandosi strettamente, lunga mente, scoppiarono in un pianto di rotto ! Difficilmente si può descrivere l’im ptvssione di (piella scena eonunovonte indimeiitwwbile ! il vasto locale era pieno zeppo di gente: una delle soli te artiste da caffè concerto cantava *ul paleoscenico delle canzonette in francese accompagnata dal piano: le •ignore numerosissime sfoggienti loi lettes dai colorì chiari, coi cappellini ricchi di fiori, davano un brio e un’a nimazione insedila alla serata: dalle tavole apparecchiate si avanzavano allegri cori di voci... .Ea un tratto tutto fu silenzio. Quasi istintivamente, tutti si alza rono in piedi in atto di risotto da vant i a quel padre e a quella madre •inghiozzanti.. Era quello il gruppo vivo del dolore straziante, o la veste nera di quei due vecchi incanutiti in mezzo a quelita confusione di colori vi vaei. destava tale impressione da sen tirsi un brivido di freddo per le vene! Il prof. Michele Caputo dopo aver passato tutta la giornata della dome nica colla moglie, verso sera era di oceso a Sassuolo per prendere il tre no per Modena. Giunto alla staziono, apprese la notizia dell’esito del duel lo e allora, a piedi, correndo, aveva ri i fatto tre chilometri di strada sempre in salita per potere recare la nuova ■ alla moglie. Per lui, per questo padre a cui son 1 morti n Africa due figli da croi e che li ha veduti calunniati da un principe avventuriero, per questo vecchio ad dolorato il Conte di Torino é apparso l’angelo vendicatore. AUDACE AGGRESSIONE DI PIRATI MALESI. Si impadroniscono di un piro scafo. Trucidano l'equipaggio e rubano la cassa torte. Il piroscafo inglese “Pegu" del porto di Penang, penisola di Malacca, salpò di colà il 7 luglio, per recarsi a Edia ed ai porti nei quali soleva fare scalo, tino a Olehleh. A Edia prese a bordo come passeg gieri dieci malesi ed una-donna. Gli no mini, frugati, come é d'uso su quella costa, non furono trovati portatori di armi, e si suppone oggi, dopo i fatti avvenuti, che la donna le nascondeva indosso. I)ue giorni dopo l’imbarco, verso le sette della sera, il capitano Henri Uoss e il macchinista capo Craigie, che pran 'zavauo nel salone, furono assaliti im ■ provvisamente, senza alcuna provoca zione dai malesi. Il capo macchinista quantunque feri to da vari colpi di pugnale, riuscì a scappare o si chiuse nella stanza delle macchine. Anche il capitano lìoss potè fuggire ! dal salone, ma mentre cercava giunge ! re sul ponte, fu ucciso. I malesi si avventarono allora contro l'equipaggio, uccisero il nostromo, il : timoniere e cinque passeggierà mentre ) altri presi dalla paura saltarono fuori bordo e annegarono. II rimanente dcH’eqnipaggio fu più o meno gravemente ferito. Impadronitisi del piroscafo, i pirati ruppero la cassa forte che conteneva circa 15,000 lire sterline, con le quali sbarcarono, trovandosi allora il “IVgu” sulla costa d’Acheen, vicinissimo a Sim pong, (Mini. Voi, avendo ricondotto il vapore a intona distanza da terra, gli audaci bau diti ingiunsero al capo meccanico di portar la sua nave in alto mare, pena di vita. Il "Pegu" si recò allora a Teluk Se mawe, dove le autorità olandesi furono informate dell’accaduto. La notizia di questa carneficina ginn se a l’cnaug il 15 luglio. Alcuni giorni dopo il “Pegu" entrava in quel porto, condotto da un equipaggio olandese ed accompagnato da una cannoniera. I’ru i I t disgraziati assassinati non vi o che un europeo, il capitano Hoss Quanto ni pirati, siccome essi sono sbarcati in una costa posseduta dagli indo cinesi, vi é ben poca speranza di poterli castigare. LA DISFIDA HI BARLETTA. li Alt LETTA, 19.—Si Ita da Bar letta che parecchi giovani hanno pen sito di festeggiare nel 1903 il conte nario della disfida di Barletta. Si sta costituendo un Comitato, al quale sa rchhc affidato l’incarico di tali foste e clic dovrebbe curare la adesione dei Comuni vicini. Non sciupate la vita col tabacco.. So volete ald>smlonaro fiioilmento l’uso del iabaco » o {acquistare nuova vita e vigore pren lole No To Ila**, la meraviglia del lavoratori no r Mule fort I gli nomini dettoli. si guadagnano li) libro di poso In 10 giorni mporalo N«-To-Ba«* dal vostro Farmacista “* v i garantii \ una orna. Opuscoli o oaiupio i anno spediti gratia. I mitri tao, sterling He* ■aody *'-*» Chicago o New York. L’ITALIA. SAJT FRANCISCO, CAL., VBNKRDI. IO SETTEMBRE ISO? IL DISASTRO FERROVIARIO DI BOLZANO. L’orribile morte del macchi nista c del fuochista. VERONA, 20. Ecco i partico lari del grave accidente ferroviario avvenuto presso Bolzano. 11 treno aveva appena passato il tunnel del Brennero, e correva sulla linea ferroviaria, che da un lato ha la montagna a picco e dall’altra la strada postale, più bassa di una quia dicina di metri, e l’Adige. Un passeggiare il quale si trovava al finestrino, vide staccarsi dall’alto della montagna un grosso masso, del volume di circa 20 metri cubi, e pre cipitarc fra la macchina e il tender. La macchina ebbe ancora forza suf ficiente per percorrere una diecina ili metri, ma poscia si capovolse, uscì dal binario e cadde sulla strada po stale, trascinando seco il tender ed il bagagliaio, che caddero pure nel pre cipizio. La prima vettura passeggieri inve ce si arrestò sull’orlo, appoggiata col la parte anteriore sui carri già sfra cellati. Quando accadde il disastro l’ulti mo vagone del ti'eno usciva appena dal tunnel. La scossa riportata dai passeggieri non fu forte, perché il treno andò ar restandosi un poco alla volta. Tuttavia lo spavento in tutti fu grande, aumentato dal fatto che ]>er l'urto gli sportelli dei primi vagoni a vevano riportato dei guasti nelle ser nitore e non potevano più aprirsi. 1 viaggiatori per uscire dovettero pasr sare per i finestrini. 1 ii terribile spettacolo si presenta va ai loro sguardi. Da sotto la mac china frantumata uscivano gomiti strazianti, emessi dapprima con voce robusta e poi con voce fioca. —Gesù, Maria ! Gesù Maria ! —ge meva il povero macchinista. E dopo pochi istanti la sua voce si spense del tutto: era spirato. Invano il personale, i viaggiatori si affaticarono attorno alle pesanti macerie, esse non potevano essere sol levate; solo avrebbe potuto farsi ciò col mezzo di una leva di qualche po tenza. il fuochista invece potè essere trat to da sotto ai rottami con una gamba fratturata orrendamente al femore ed alla tibia, c con parecchie contusioni Pare sia spirato durante il su# tra sporto a Bolzano. Diportò inoltre urna frattura alla gamba destra un conduttore ferrovia rio. 1 viaggiatori tolta qualche contu- Uhi fischia.... non spara. CI li uccelli scherzano col suo fucile ed e gli .... continua a fischiare. , sionc leggera, rimasero illesi. Vi fu un principio di incendio per il gaz, che fu subito spunto. La caldaia della macchina, dalle rotture riportate, lanciava in aria delle colonne ili vapore nericcio. Verso le ore 9 giunse da Bolzano un treno di soccorso, sul quale furono posti i feriti e salirono i passeggierò La linea é ancora ingombra; ma si fa il trasbordo. UNA TRAGEDIA D'AMORE. Il coraggio il'iin prete. Abbiamo da Valmoute, nella prò vineia di Homa: Giuditta Cannone, una svelta e sim putiva giovinetta diciottenne, amoreg giava con Cantoni Giov. Battista, ma niscaleo, tenuto per giovane serio e laborioso, e già soldato di cavalleria leri l'altro la giovane disse al Fan toni che doveva lasciarlo per l’op posizione dei parenti. Allora il Fantoni estratto un raso io, e ghermendola per la testa, coinin ciò a menarle orribili colpi al collo. Alle grida accorse una vicina, certa Masella, la quale cercò di trattenere il forsennato. Così la povera fanciulla con la gola orrendamente squarciata, potè fuggire sulla vicina piazza del Paradiso. Ma il Fantoni svincolandosi dalla Masella, inseguì la Cannone. Il curato don Angelo Fortuna, tro vandosi tra le mani un bastone, ne assestò un colpo al Fantoni, e potè disarmarlo. Il prete nella collutazione cadde anche egli ma la Cannone fu 6alva per lui. Allora il Fantoni si diede alla fuga manifestando il proposito di suicidiar si. La ragazza fu trasportata subito in casa ove ebbe solecite cure. Aveva riportato cinque ferite, quat tro al collo ed una alla mano. Un ambasciatore incompatibile ROMA, 19. —Le voci relative alla destinazione di Caetani di Sermone la a qualche ambasciata, sembrano appartenere alle solite invenzioni e stive. I” incomprensibile si -possa pensa re a ciò, dopo il fiasco clamoroso del l’on. t'actani, come ministro degli e steri. Sembra poi addirittura fenome naie il progetto di destinarlo a Lon dra, dopo la famosa indiscrezione de gli affari d’Africa, la quale rese invi so e disistimato il Gabinetto presso il Governo inglese. Giova ricordare in proposito ciò che publicai nella ‘•.Nazione” e che riaffermo: il Gover no inglese non volle allora consentire al ritiro del generale Ferrerò, voluto da budini, poiché in Inghilterra si riconosceva responsabile delle indi screzioni col “Libro Verde” soltanto budini e compagnia. E quando più tardi, l’on. Caetani, recatosi a Lon dra, chiese un'udienza a Salisbury, questi lo ricevette a patto che vi as sistesse anche il Ferrerò. (topo ciò la destinazione del Caeta ni a Londra sembra una vera assur dità. Ci telegrafano da Roma. L'ltalie ilice essere vero che Fon. Visconti Venosta avrebbe offerto qualche ambasciata all’on. Caetani di Sermoneta; ma questi avrebbe de cimata l’offerta. SMSjt Volete una grammatica per imparare la lingua inglese? Ordinate il libro dell’Emigrante: è as solutamente!l miglior metodo. Spepite l’ordine ed un dollaro all’lT«UA 629 Washington Street; f. O. box 2554. S. F. Cai, & Napolitan paste co C. E. MUST!) 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