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E' Natale. l a festa di Nataie é ia LJ festa Piu' sentimentale, quella che più' scuote gli animi di tutti, anche dei non credenti, o di quelli che la fredda a' a del dubbio affievolì la mistica poesia che apprese ro dal labbro materno. Una gran parte dell'umani tà, ogni anno, sospende le u sate bisogne per commemora rli la nascita di Cristo; per vol gere il pensiero al Redentore dell'umano genere, a colui che spezzò le catene della forza e e de la prepotenza, e che por tò agli afflitti ej agli oppressi la st.a confortante parola, pro pugnando la legge dell'amore fra gli uomini. La festa di Natale é simbo lo di pace, di unione e di rac cocrlimento. Nel grande silenzio della notte, mentre le limpide cam pane suonano a festa, il nostro pensiero si porta ai tempi che furono, quando nel letto, col fratellino e colla sorellina, as sonnati, ma memoraci destam mo. Noi l'amammo la semplice, la placida festa tranquilla, noi il Natale, con trepida letizia aspettammo e noi, al rinnovel larsi della data solenne, sentia mo risorgere la speranza nel core: e' la speranza dell'avve nire. In questi giorni é tutto un continuo scambio di auguri. Buon Natale! E' questa l'espressione che per ogni dove si sente pronun- ' ciare; é questa la frase sacra mentale che s'ode ripetere da migliaia e migliaia di bocche. E l'usuale saluto "Buon Na tale,, noi pure sentiamo il bi sogno, l'obbligo di ripetere a le lettrici, ai lettori e agli a mici de "La Tribuna,, che be nignamente incoraggiarono fin qui l'opera nostra. Ma vorremmo che questo augurio si avverasse in tutta la sua estensione per poter co si far godere a tutti un giorno, almeno, di felicità. Invece ahimè ! La nostra mente corre con tristezza alla numerosa falange dei senza tetto, dei diseradati, dei po veri. Quanti figli in questi giorni sospirano il bacio della mam ma lontana! Quanti padri, quanti giova ni sposi, non pensano con a maro cordoglio all'Italia, alle nostre belle cittadine, alla ca setta del paese natio! Quanti uomini, quante don ne, quanti bimbi, non s'offrono il freddo e la fame!! L'augurio di ''Buon Natale,, a costoro é un ironia. Noi a questi disgraziati di ciamo: Coraggio e sperate; verrà anche il vostro Natale e vi re cherà le fulgide attese pro messe. Si, verrà e il suo dolce lin guaggio ci parlerà d'amore, di pace. Verrà e con esso si avvererà il sogno degli uomini: La grande uguag'ianza. p. A. PROFEZIA. A neve non era ancora ca chi ta, sebbene si era alla vigilia di Natale. Il fred do sottile colla notte serena, con quel vento secco del nord, che dai contadini di Basi licata vien detto ventone, la terra gelata dura come il ferro, non sod disfano a certe e sigenze del Na tale che richiede la neve, come se senza di essa, la Profezia della Nascita del Reden tore non potesse avverarsi. & Tonio aveva dato l'ultimo asset to al casino del padrone il 24 del mese di dicembre; e guai se nona vesse messo tutto a posto e guar dato per bene le cannule delle bot ti piene di vino nuovo sotto la sua cura e custodia, nella cantina sot toposta al casino, che con quelle mura nere nere sopra stava ad una grande estensione di vigneto. Guai a Tonio! Il padrone, bur bero quanto mai, l'avrebbe scaccia to dal suo servizio, e addio pro messa, addio amore per la Graziel la, la simpatica servetta, per la qua le Tonio sacrificava il suo lavoro per una retribuzione irrisoria di salario. Senti, Tonio; il padrone gli ave va detto; se ti mostrerai meco un buon uomo, e starai bene attento al mio vigneto, e prenderai inte resse della mia proprietà e di quel casino che dal tempo di Federico II ad oggi impera in queste con trade, ti prometto la Graziella in i sposa, casta e pura come l'acqua del ruscello che scorre dalla Pietra, dove tu spesso vai ad attingere ac qua. La storia e la poesia non fecero alcun che d'impressione a Tonio, che era del resto avvezzo a sentire il suo padrone biascicar versi e ri cordare i fasti del suo casino. Era questo uno dei suoi difetti. Ma ciò che al vignaiuolo, all'età di 25 an ni suonati, aveva toccato il cervel lo, era la promessa della mano de la simpatica servetta. Egli aveva indossato l'abito di festa, e veniva, verso il vespro di quel giorno, zufolando per la stra da nuova, che come una striscia TONICO RICOSTITUENTE - RIGENERATORE DEL SANGUE Spedatiti dell Dlttm Felice B sieri e- C di Milano Un bicchierino di questo tonico, preso in qualunque ota, porge effetto mirabile contro l'inappetenza, la nausea, contro il mal di capo e dolori di stomaco causati da cattiva digestione (dyspepsia). Per razione potente del ferro e della china che contiene, è I indicatissimo ai sofferenti di anemia (povertà di sangue) e dì I splendidi risultati nel prevenire e combattere le febbri di malaria. GUARDATEVI DALLE IMITAZIONI. Domandate sempre FERR O-CHINA -BIS LE RI e assicuratevi vi diano quello genuino, importato. Se non vi riesce di trovarlo nella vo stra località, scrivete direttamente agli Agenti Generali della rinomata Casa Bisleri di Milano: G. CERIBELLI & C. West 4.th Street, (Washington Square) New York: -essi vi indicheranno l'importatore o il rivenditore a voi più vicino dal quale potrete ottenerlo bianca silenziosamente serpeggia va tra la boscaglia e le sinuosità de la montagnola. Era contento noi tanto per l'in vito del padrone onde passare la grande serata al palazzo, quanto per la fortuna di poter dire qual che parola melata alla Graziella, e andare possibilmente insieme dopo la mezzanotte in chiesa, alle Pro fezie della nascita del Bambino Gesù. Era già arrivato in piazza ed a veva fatto tre buone miglia in po co tempo, non badando nemmeno alla solita fumatina colla pipa di sua invenzione e fabbrica da un tubero di canna. Entro nel botte ghino di sale e tabacchi di Don Cic cio Farfalacchia, unico suo amico intrinseco del paese, per disporre di due soldi, permettendosi il lusso d'un bel "napolitano,,. Caro Don Ciccio v disse To nio oggi fa freddo, ma non an cora si vede la neve; sembra che non sia il Natale. Datemi un sigaro tìno dei buoni, e diciotto soldi di resto. Don Ciccio, un vecchietto sulla settantina porse macchinalmente il sigaro richiesto ed il bilancio di una lira d'argento che aveva fre gato tra il pollice e l'indice prima di gettarla nel tiretto del bancone. Si vede che oggi siete di ma lumore. Non credete voi forse che la Profezia si avveri e che Gesù Bambino prenda il suo posto al l'altare maggiore con o senza la neve? Eh, si fece Don Ciccio r tutte le profezie si avvereranno meno che una. E quale?. . . -dómandtf To nio spalancando gli occhi mentre accendeva il suo sigaro. J La tua!.. rispose seccamen te Don Ciccio. Tonio si mise a ridere, vuoi per ché non capiva nulla, e vuoi per che' egli non aveva Profezia su cui far calcoli. Buon Natale!.. disse To nio: ed usci svelto come una lepre. La notte era rigida, il vento non era affatto cessato. Tonio correva per la strada Nazionale ; mentre si sentivano i colpi di fucile, pistole e mortaretti per il grande evento. Erano sei miglia da fare per anda re al casino e ritornare in chiesa al tempo delle funzioni. "Le Profezie si avverano, meno che una,, aveva detto Don Ciccio, e queste parole significavano mol to. Beppuccio e Graziella si amava no senz'altro, e quella sera Tonio ne aveva avuto le prove palpabili. Beppuccio, il rivale di Tonio, e ra andato al palazzo ad invitare la Graziella in nome della di lui non na, acciocché si fosse andato in campagna per le funzioni in Chie sa. Graziella aveva lasciato il pa lazzo la stessa sera alle undici, sen za rivolgere a Tonio una parola o dargli almeno la buona sera. La signora padrona poi s'era lasciato sfuggire qualche allusione d' un prossimo matrimonio che la nonna di Beppuccio voleva ad ogni costo. Tonio infine aveva compreso benis simo che l'occasione della sua fe licità gli sfuggiva. E cosi a passi accelerati divorava la strada che conduceva al casino in preda a tan ti altri funesti pensieri. La chiesa intanto verso le tre antimeridiane si riempiva di gente per assistere alle funzioni d'uso. Gli spari si succedevano febbril mente per ogni dove, la Profezia stava per avverarsi. Presso il muricciuolo che sovra stava alla tettoia d'una casa ad dossata alle fondamenta della chie sa, un uomo stava nella penombra, isolato, esposto al vento sottile ed appoggiato alle mura solide del tempio. Un gran mormorio si ele vava in chiesa fra gli spari di tutte le forme, mentre che un fracasso di tegole rotte fu sentito confusa mente da non attirare l'attenzione della folla accalcata persino sulla porta della chiesa stessa, di quella folla, attratta com'era in quel mo mento per la comparsa del Bam bino Gesù sull'altare maggiore. La Profezia s'era già' avverata. Il giorno di Natale Tonio era al palazzo. Con tutta la disinvoltura d'un uomo che non ha nulla a rim pioverarsi assistette allegramente alla mensa del padrone. Solamente verso le quattro pomeridiane decise d'andarsene al Casino senza salu tare la Graziella che del resto non s'era vista sin dal mattino. Passando davanti al botteghino di Don Ciccio aveva detto a se stes so: "Tutte le profezie si avverano, nessuna eccettuata,,. Ma Don Cic cio in quella notte era crepato an che lui per l'abuso imperdonabile del capitone e per essere giunta la scienza medica troppo tardi coi suoi clisteri... Il giorno appresso una vecchia abbracciava il cadavere di Beppuc cio, trovato sul tetto della casa sot tostante al muricciuolo della Chie sa, in un lago di sangue! Erano già' due anni che Tonio e Graziella si trovavano in Ameri ca, quando nel vigneto del loro pa drone, a pié d'un rigoglioso fico fu rinvenut a una pistola scarica, os sidata, l'arma micidiale che aveva mandato Beppuccio all'altro mondo Stamford, Conn. VITO PITTARO. E1 una bimba nona. Qual fìorellin che molle in su lo stelo Sotto la falce inesorabil cade, Tal nel candor della primiera etade Tu rapida spiegasti i vanni al cielo. Funebre e denso, ahimè! stendesi un velo Sopra il tuo volto ove fioria beltade: Mesto pallor le molli gote invade, Le membra agghiaccia delle morte il gelo. Or chi dell'egra madre il gran dolore Lenir potrà, se si partia da lei Il sol conforto e l'idol del suo core? Deht ti rammenta del materno affetto, dai celesti cori ove or ti bei Scendi a calmarle l'affannato petto. M. G. Altieri omode nelle lo ro corazze di velluto; serie, e leganti, giuge vano in folla le signorine; e le signore con un andatura più' tranquilla , un viso piti riposa to , un sorriso più dolce. Entravano, tuffando la punta de la manina inguantata nella pila de l'acqua benedetta , e sparivano, languide e raccolte, tra l'oscurità delle navate misteriose. Era il mattino di Natale, e la la cappella della "Concezione,, era cosi gremita di belle devote e di giovanotti eleganti, che il tradi zionale chicco di panico vi sarebbe stato a disagio, purché non avesse scelto a dimora un panca deserta dove sonnecchiava un sol uomo, un povero. Rinfagottato in una vecchia cap pa grigiastra tutta strappi e frin zelli, oon un volto livido con certi capellacci incolti, che gli cascava no a ciocche disordinate sul bavero della pistagna biancheggiante, quel Ghie' la più' bella giovane italiana de! Connecticut? A suscitare un po' d'entusiasmo ed attività fra i numerosi lettori e lettrici del nostro giornale, abbiamo creduto opportuno aprire questa gara che sarà condotta sopra basi scrupo lose, senza la benché minima parti gianeria da parte nostra. I lettori, gli abbonati saranno i sóli che dovranno decidere del risul tatomediante una pubblica votazione l)i e' la piti' bella giovane italiana nello Stato del Connecticut? A questa sola domanda essi dovran no rispondere col riempire il qui sot to talloncino, e spedirlo alla direzio ne del nostro giornale. Potrà entrare nella gara ogni SI GNORINA che avrà compiuto 14 ANNI e non finiti i 30. La gara a vrà termine alle ore 8 p. m, di GIO VEDÌ 28 MARZO 1907. Il risultato sarà fatto pubblico sul giornale del 30 dello stesso mese, e la fortunata sarà premiata la sera di LUNEDI' 1 APRILE 1907 in una pubblica sala della nostra città. Svolgimento della Gara! 1. I talloncini dovranno pervenire al nostro ufficio non più tardi di o gni giovedì sera, per assicurare la loro addebitazione , e conseguente pubblicazione nel giornale del sabato 2. Ogni lettore in possesso di uno o più del qui sotto talloncino, potrà riempirlo dando il suo voto a quella SIGNORINA che per lui è la più bella del Connecticut 3. Appena che una signorina avrà ricevuto 100 voti incominceremo la pubblicazione del suo nome sul gior nale, e quando il numero dei voti ar riverà a 500, allora pubblicheremo la sua fotografia, che dovrà esser ci fornita dalla medesima. Le spese del "cut,, andranno a nostro carico. La signorina che col giorno 28 Marzo 1907 riceverà' il maggior nu- j mero di voti sarà premiata, con una MEDAGLIA D'ORO positivamente coniata, e con un OROLOGIO D'O. RO garentito, del valore di $ 50,00 Speciale, Spec Per maggiormente interessare i nostri abbonati nella suddetta gara, abbiamo deciso offrire loro i seguen ti privilegi: 1. L'abbonato che si mette in re gola di pagamento ha diritto ad un extra coupon di 5 voti. 2. L'abbonato che paga il prezzo d'abbonamento al giornale anticipato per un anno,avra' diritto ad un extra La signorina che sarà seconda nella gara sarà' premiata con una MEDA GLIA D'ORO e con DIPLOMA. Laterza sarà' pregiata con una MEDAGLIA D'ARGENTO e DIPLOMA. iale, Speciale ! coupon di 10 voti. 3. Chi poi ci procura 10 abbonati col rispettivo importo di $ 10,00 a vra" diritto ad un extra speciale cou pon di 50 voti, ed ognuno degli ab bonati al rispettivo extra coupon di 10 voti. Ed ora all'opera. Chi è la più bella giovane italiana del Connecticut? Cm e la più' bella giovane Italiana de! GonneGtieut ? Il mio voto è per. residente in Nome Indirizzo ....... Città LYFORD BROS J. ABITI SU MISURA, CAMICE. .CRAVATTE. JtjtBKEDELLE, SCARPE, ECCJ 265 e. WasDingtonJIw Br. Coa. a Chiunque ne fa richiesta II Grande Almanacco della Salute sfogliatale, mensile, di assoluta necessita per tutte le Famiglie Italiane. 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