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dm Wrnimb E DA ALTRE COLONIE 1 : i 7 i i 1 ' 7 L i (Continuaz. della l.a pagina) (Dall'Apogeo alla Decadenza della Gloria Montenegrina. piccola capitale, nei giardini del principe-Danilo, nei "tennis'' del le Legazioni si tesseva, fin da al lora, una Sottile trama di sospetti, di insidie, di ambizioni rese più vive dall'urto di tante tendenze opposte, di tanti interessi contra stanti. Fin da allora, chi ebbe buon fiuto, potè avvertire, dall'osserva torio di iCet tigne, i primi lontani sintomi della terribile procella che doveva scoppiare poi e ingiganti re oggi. Giorni indimenticabili, anche per questi più profondi aspetti, quelli della effimera felicità del povero Montenegro. Tutti i sovrani-balcanici convennero,; jallora, intorno a Be '-Nicola per festeg giarlo e per dare all'Europa la impressione di una speciale esal tazione politica del piccolo Stato. Giorni d'infatuazione per tutti ; giorni strani . e curiosi nei quali, noi giornalisti potemmo vivere, per un momento, in una specie di , intimità, . con i potenti della ter ra. Passavamo dal salotto di un Re a quello di un principe del san gue, da un colloquio con un Gran- - duca' russo al ricevimento di un altro Sovrano. - FR ATEIiNITA ' O . Si trovavano allora a Cettigne, : oltre a Re Vittorio, il principe ere ' elitario di Serbia, e Ferdinando di -Bulgaria. Pareva che l 'affettuosa cordialità di questi con Re Nicola non1 provenisse dalle sole conve- nienze e dalla sola opportunità del - momento, ma fosse basata su qual : che profonda comunanza d'inte ressi e di aspirazioni politiche. Se, . - 'allora, un indovino avesse potuto prevedere che un giorno Re Per- J dinando avrebbe fatto causa co mune con i nemici di Re Nicola sarebbestato fucilato come un tra ditore. ' Fui ricevuto anche io in quei giorni, dallo Czar dei bulgari pres so la sua legazione nella capitale montenegrina; Appariva egli an cora quel , che si può dire un bel l'uomo; un'imponente figura de corativa che cominciava già a de--. clinare lentamente, benché fosse ancor florida e valida. Ricordava allora, nell'espressione e nella fì sonomia, la figura di Edoardo VII, Ferdinando era però più snello, più elegante col suo bel capo cal vo, il caratteristico naso aquilino ' e -negli occhi piccini, quasi asiati ci, la luce di uno sguardo vivo, pronto, doppio. Si parlò di molte cose, ebbe delle parole gentili e . piene di entusiasmo. per l'Italia, e si intrattenne su tutti quegli ar gomenti vaghi e generici di cui APPENDICE Num. 4. Amore, Lussuria, Morte OVVERO - IL PROCESSO DI ANTONIO BIANCO Romanzo Storico di B. CIAMBELLI. Andiamo a ballare, e domani eera se verrete nella ficaia discor deremo. Per ora ritorniamo al ballo. n Bianco e Drusiana ritornarono al tendone proprio nel momento che da ogni parte si levavano gri da 'di gioia, applausi e lacclama 'zioni. - T. m IChe cosa1' è stato? doman-, dò Drusiana ad una sua amica. (E arriviat o da iSalerno nien te meno che" Don 'Gabriele. -'.E arrivato Don .Gabriele ? ripetè Drusiana facendosi di fuo co in volto. Sì, più bello di prima; vesti to da soldato e tutto àn lusso. Dove è andato ? . i può discorrere un Sovrano con ili ; t j-i .. ir I una cosa mi ritorna oggi alla men te e mi sembra piena di attualità dopo quel che è avvenuto : le e- spressioni clie ebbe per la casa re gnante che lo ospitava. Questo Montenegro, mi diceva re Ferdinando non può non piacere: è còsi bello, è così caratteristico, così pittoresco... E poi, dalle balze dei suoi monti, dalle granitiche figure dei suoi abitatori, si sprigiona tale una espressione di forza, di bellezza che ci conquide. Mi fa tanto bene vedere questo paese al quale sono legato da tanto affetto. "E poi soggiunse sono unito da così intima fraterna amicizia con la famiglia regnante e con il nuovo re...." Oggi, al lume della realtà, non è facile dire se quelle parole aves sero un significato ironico, oppu re stessero a testimoniare un lega me di affetti mai smentito, mal grado cèrte apparenti inimicizie. Ma non credo, d'altra parte, che Re Nicola vecchio conoscitore di uomini credesse allora real mente sincera la fraterna amicizia di Re Ferdinando. Un ricordo strano a questo proposito. Anche re Nicola ricevente noi giornalisti. ;Si parlò di molte cose, e, tra l'altro, anche della presenza a Oettigne del re di Bulgaria. Bi sogna sapere che Ferdinando era fin da allora un po' zoppicante, per la podagra che lo affliggeva. Lo avete veduto ? -ci chiese re Nicola. Andatelo a trovare; è affabilissimo. E continuò do po una pausa con un lieve sorriso : Bene, bene! Egli è un po' pe sante. E in così dire imitò, in nanzi a; tutti, la sua andatura claudicante.' LE OMBRÌI DELLA FELICITA' E il. Re continuò a sorridere in silenzio; con un'espressione indefì-j nibile, un po' beffarda e un po' equivoca. Del reéto, erano già note a tutti le ambizioni incredìbili del lo Czar dei bulgari ; tutti ne parla vano a Cettigne e nei Balcani, e re Nicola doveva saperne qualche cosa! Forse il pensiero di quella o Una dozzina si vendono impaccati in una attrattiva scatola e; SI VENDE DAI RIVENDITORI A 5c. L'UNO 0 50c.i H MI CADO è un lapis di qualità superiore e contiene una pa ..speciale, la quale è di una eccezionale levigatura e di durata 1 DI UNA ACC UR A'TIS SIM A . GE1AD AZ IONE IN 5 No. I Solf. No. 2M :ìMdium. Hard No. 2 Medium 377 'BROADWAY Vi preme molto Don Gabrie le? disse con un fìl di voce An tonio. Certo, è figlio della padrona ; e poi tutti lo vedono volentieri. Ah! eccolo lì, che balla con la fi glia del farmacista. 'Come ballano bene! Sì, ballava bene quella coppia di giovani, tanto bene che gli altri ballerini eransi ritirati per lascia re ad essi libero il campo e poter li ammirare. Quando il valtzer terminò, gli applausi salutarono la coppia; Don Gabriele accompagnò con ga lanteria la sua dama vicino ai ge nitori di lei; poi, si confuse fra la folla, trattenendosi ia; parlare con fraternità lo lasciava fin' cL 'allora scettico e sospettoso. Ma, i profa ni come potevano pensare, temere e sospettare in quei frenetici gior ni della, gioia montenegrina ? Era tutto bello allora ; tutto parlava 'di grandezza, di gloria ; ogni fe sta aveva un'alta significazione ; ogni celebrazione assumeva il sim bolo di future nuove grandezze. Ho sempre viva nella mente una meravigliosa notte estiva pas sata a iCetitigne, mentre il popolo montenegrino folleggiava per le vie e cinquemila persone banchet tavano tripudiando nei giardini della città. Ad un tratto, tutta la corona di alture che circondano la piccola capitale s'incendiò come per incanto. Sulle cime dei monti ardevano migliaia e migliaia di fiaccole. Uno spettacolo meravi glioso, fantastico. Non ho mai più visto qualche cosa di simile.. Sem brava quasi che un nimbo di fuo-; co, un'immensa corona ardente, fosse posata sulla città del nuovo regno, per incoronarlo di gloria. Fu quello il culmine delle feste montenegrine ; un delirio, un 'apo teosi, j i Un ciclo della storia montene- grina si è compiuto, a qualche an no di distanza, con l'entrata degli austriaci nell'antica capitale e cod la resa a discrezione del piccolo Stato nelle mani del secolare né- mico. Un forte contrasto noterà certo lo storico futuro tra l'atteg-ì giamento del Montenegro nel pas sato di fronte al nemico atteg giamento fatto di sacrifìcio, di sof ferenze, di fierezza e di nobiltà e quello di oggi. Oggi, per la pri ma volta nella sua storia, il Mon tenegro è stato realmente vinto. Un'ombra si distende sulla gloria. sua Giulio Seganti. I hdaele e Michele 82 Chestnut St. Carrozze per Matrimoni - . NEW, YORK le ragazze alle quali toccava il ganascino, e faceva delle (amiche voli carezze. iLe conosceva tutte, e nei sei mesi che era stato alla città non le aveva dimenticate, si erano fatte più belle, più fresche, tanto che a loro confronto le smorfiose delle cittadine non valevano nulla. Quella era carne fresca e dura! In città invece, era di moda il pal lido, le ragazze sembravano di ce ra molle! E lui non dimenticava le stelle del suo paese, equando poteva la sciare la caserma correva a casa. Don Gabriele diceva tutto ciò ridendo, scherzando, dispensando strette di mano agli uomini e ca rezze alle donne. (Quando Don Gabriele si trovò dinanzi a Drusiana si arrestò bru scamente, le sue guancie divenne ro più rosse, e il suo dire si fece meno (allegro, meno affrettato, ciò non per tanto, disse: Per San iNicola, dove vi era vate ficcata Drusiana, voi una bal Usta delle Patenti Rilasciato dall'Ufficio Federale di New -Haven,; per lo Stato Conn. Ufficio del Sollecitatore SEYMOUR & EARLE 129 Church St. New Haven, Conn. O. Amboira, Chapin ville, assi gnor to J. H. Williams Co. Tool li. M. Barber, Stonington, assi gnor to !C. B. Oottrell & Son iCb. Sheet-cutting and folding machi ne., C. S. Barbour, Jr. (Meriden. But ton-form. ,W. J. Belcher, Hartford. Mi-crometer-gage. Li. D. Benton, Hamden, .and C E. Wirth, iWaterbury. 'Picture frame. W. , 'Coney, .assignor to The A -mencan, itLaraware njorporation IfJew Britain. Dock. J. Gerard, assignor to The Ame rican Hardware (Corporation, New Britain. Door check and closer. E. Karl, iàtchfìeld. tTympan-i gage. i ,S. .(Lake, Milford. Submarine! boat. 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Don Gabriele, rispose Bian co che erasi fatto pallidissimo, se la Drusiana acconsente... - Altro che acconsento, in terruppe la fanciulla, non fosse altro che per far vedere alla far macista, che sò ballare quanto, e meglio di lei ! Ciò detto Drusiana lasciò il braccio di Bianco, e prese quello di Don Gabriele col quale si dires se al luogo del ballo. Bianco restò impalato al suo po sto, come se fosse stato tramutato in una statua ; a scuoterlo venne in buon punto il suo amico Augu Batrliartli ' Volete la Musica per I Fonografi Columbia con o senza tromba sono i migliori sul mercato Favorite nel nostro negozio, che è aperto tutti i giorni, e vi diremo come potrete acquista re una di queste macchine me diante falcili pagamenti. Se siete fuori città, scrivete per il nostro Catalogo Illustra to, e noi subito ve lo spedi remo. Fenesf a 'lanca La più grande Casa di 164 Wooster St. ' m II Lozogo del Dott. 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Via, levati le ubbie dalla rispose Augusto, Don Ga briele non sposerà mai Drusiana. Chilosà? Ma egli è ricco, nobile, figu rati se la famiglia gli permette rebbe di sposare la figlia di una serva di casa, "Lte ragazze ti guardano e rido no nel vederti con gli occhi fìssi co me se tu li avessi di vetro. Bianco sospirò e non rispose. Vieni via di quà Antonio, di venti ridicolo, ciò detto lo tras se via per mano come un bambino. Gabriele e Drusiana seguitavano ia ballare in mezzo ad un mormorio di approvazione; quando l'orch'e stra tacque i due giovani rossi co- : me il fuoco, col sudore che goccio rallegrarvi in famiglia? e Mari' Mari' musi a nel Connecticut. New Haven, Ct. lì ti. lava loro dalla fronte andarono a bere dei rinfreschi. Gabriele colto il momento op portuno mormorò a Drusiana: Ho un permesso di quaran totto ore, e prima di partire vorrei vederti. Drusiana chinò il capo e non ri spose : Ebbene, insiste Gabriele, hai perso la favella? E', che... volle dire Drusiana. Cosa ? interruppe Gabriele al quale saliva il sangue al capo, è per te che sono venuto. Non. gridate Don Gabriele, la gente può sentire. Me ne infischio io della gente. E se vuoi che non gridi dimmi quando potrò vederti. Non so. . . Lo so io ; trovati alle due del mattino all'angolo del muro di cin ta della canonica... Don Gabriele cosa mi . chie dete mai! ' ' , (Cntinn). \n\n EAGLE iMIKADO''rPENCILJNK 174 Undertakers ed Ernhalmers